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Come cambiano gli uomini quando diventano padri

Mio marito non è diventato papà subito, né quando abbiamo saputo di aspettare un figlio, né quando quella creatura è davvero arrivata. Personalmente penso che una donna diventi madre non appena decida di concepire un figlio, per l’uomo è diverso. Difatti per Fabio è stato proprio così, ma vi assicuro che quando quel momento fatidico è arrivato davvero, quando ha preso piena consapevolezza del miracolo che aveva investito la sua vita, ce ne siamo accorti tutti, non solo lui, perché è radicalmente cambiato il suo punto di vista sulle cose.

Ecco, io penso che più che cambiare la persona, la paternità cambi, e guai se così non fosse, il modo in cui quella persona ha concepito fino ad allora sé stesso e la vita che lo circonda. Diciamolo, rispetto a noi donne gli uomini conservano una forma di egoismo e di autoreferenzialismo anche una volta cresciuti. Ci vuole un’esperienza totalizzante per scalfire l’ego maschile che non è disposto a cedere di un millimetro nemmeno per amore. O meglio, può succedere solo per la forma di amore più universale, profonda e ancestrale che esista, ovvero l’amore per un figlio.

Per questo è importante che fin dall’arrivo di un bambino il papà abbia il ruolo che gli spetti (lo sapete che potrebbe anche cadere in depressione?), perché com’è vero che di mamma ce n’è una sola, è altrettanto vero per il padre. Spazio anche a lui, dunque, fin dai primi giorni in cui la donna torna a casa con il neonato (a questo proposito leggiamo Papà escluso dalla vita del neonato: che fare?). Proprio per favorire quel contatto primordiale tra padre e figlio fondamentale affinché il primo prenda consapevolezza e responsabilità del suo nuovo ruolo, e il secondo avverta subito quella presenza che sarà essenziale nella sua vita futura.

E poi c’è anche la scienza che ha dimostrato come il cervello di un uomo cambierebbe con l’arrivo di un figlio. E’ di qualche anno fa lo studio della Princeton University che ha esaminato il cervello di alcuni primati subito dopo la nascita dei loro cuccioli. Sono emerse delle connessioni tra neuroni particolarmente attive nella zona della corteccia prefrontale, luogo della memoria e delle capacità di pianificazione. Si tratta di due capacità necessarie ai neogenitori che, a quanto pare, diventano particolarmente attive. In particolare, dallo studio dei topi maschi diventati papà era emersa la creazione di nuove connessioni nell’ippocampo che è l’area preposta alla elaborazione delle emozioni.

In pratica da papà gli uomini diventano più vigili, attenti e sensibili oltre a incappare di meno in malattie cardiologiche: per i figli, infatti, e soltanto per loro, gli uomini tenderebbero a migliorare il proprio stile di vita e a preoccuparsi di più del proprio stato di salute.

Unico neo: i papà tendono a mettere qualche chiletto di troppo. Ma a noi piacciono anche così!