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Dolore alle ovaie: 7 possibili cause

Le ovaie sono gli organi ghiandolari addetti alla produzione di ormoni femminili, nonchè di follicoli, all’interno dei quali si trova la cellula uovo. Possiamo perciò paragonarle ai testicoli maschili che invece produco spermatozoi e ormoni maschili. Anatomicamente le ovaie assomigliano a due mandorle del diametro compreso tra i 2, 5 e i 5 cm a seconda della fase del ciclo. Sono situate ai lati dell’utero, più o meno all’altezza del pube, e collegate ad esso attraverso i legamenti. La loro localizzazione è essenziale per capire se il dolore proviene dalle ovaie o dagli altri organi circostanti, come ad esempio l’intestino.

Quando si percepisce un dolore nella regione inguinale, ai lati del pube o nella fossa iliaca (tra l’osso anteriore laterale più sporgente del bacino e l’inguine) in generale è sempre opportuno parlarne con il ginecologo. Le cause infatti possono essere assolutamente innocue oppure più importanti. Vediamone alcune.

  • Cisti ovarica
  • La cisti ovarica è una neoformazione benigna, singola o multipla, a contenuto solitamente liquido oppure derivante dal corpo luteo. Può essere asintomatica oppure dare dolore ciclico o cronico. La presenza di una o più cisti è facilmente diagnosticabile con una semplice ecografia. Raramente necessita di intervento chirurgico, più spesso si riassorbe da sola con una terapia ormonale.

  • Sindrome da ovaio micropolicistico
  • Questo quadro clinico è molto più complesso, perché oltre alla presenza di cisti spesso dolorose si riscontra anche una importante alterazione dell’asse ormonale con conseguente infertilità.

  • Mittelschmerz
  • Questo termine tedesco significa “dolore di mezzo” e indica una situazione clinica innocua nella quale il dolore si verifica a metà ciclo in corrispondenza dell’ovulazione. Può riguardare un ovaia sola o entrambe, ma in ogni caso è unilaterale per ogni ciclo. Le sue cause sono ad oggi sconosciute ma non sembra essere associato ad alcun problema. Circa il 20% delle donne ha episodi sporadici di ovulazione dolorosa oppure un ovulazione dolorosa cronica. Il dolore in questi casi insorge quindi dopo circa due settimane dalla mestruazione e dura da pochi minuti a un paio di giorni per poi scomparire. La sua intensità può variare a seconda della sensibilità individuale. In caso di dolore intenso è opportuno rivolgersi al ginecologo per escludere altre cause.

  • Gravidanza extrauterina
  • In caso di dolore alla fossa iliaca associato ad una mancata mestruazione è assolutamente indicato un controllo ginecologico e un dosaggio delle Betahcg per escludere questa grave evenienza che è la gravidanza extrauterina. Se non tempestivamente diagnostica infatti la crescita dell’embrione sull’ovaio o nella tuba può portare alle delle serie complicanze, come alla necessità di asportare questi organi per salvare la vita della donna.

  • Appendicite acuta o cronica
  • L’appendicite è il tratto finale dell’intestino ileo. La sua localizzazione è nella fossa iliaca ma l’altezza varia da soggetto a soggetto. Per tale motivo un dolore dovuto ad una infiammazione cronica appendicolare può essere facilmente scambiato per dolore ovarico. In questo caso all’ecografia ginecologica gli organi l’appendicite potrebbe non essere visibile. Per una diagnosi di appendicite cronica è necessario fare indagini di laboratorio spesso accompagnate da una tomografia pelvica. L’appendicite acuta invece ha un quadro sintomatico più specifico, con dolore intenso che comincia a livello epigastrico per poi propagarsi alla fossa iliaca, accompagnato da diarrea, vomito e gonfiore addominale. Talvolta si può avere anche febbre in caso di infezione importante. In questi casi è opportuna la chirurgia d’urgenza e l’asportazione dell’appendice per evitare le complicanze.

  • Endometriosi
  • L’endometriosi è la migrazione di tessuto endometriale con formazione di cisti sugli organi circostanti. La presenza di queste cisti di endometrio può causare dolore pelvico cronico, ma che in particolare peggiora durante la mestruazione, diventando sempre più forte dal 1 al terzo giorno circa, configurando il quadro sintomatologico della dismenorrea. La diagnosi di endometriosi può essere difficoltosa alla sola ecografia e necessita di approfondimenti diagnostici.

  • P.I.D.
  • Questa sigla significa malattia infiammatoria pelvica, dall’inglese pelvic inflammatory disease. Si tratta di una infiammazione che si diffonde a tutti gli organi pelvici per via ascendente a seguito di una vaginite o cervicite non diagnosticata o non correttamente curata. I batteri responsabili dell’infiammazione di utero ovaie e tube sono soprattutto il gonococco (la gonorrea) ma anche la clamidia e la gardnerella (più diffuse nel nostro paese). L’infiammazione che ne deriva porta a dolore bilaterale, talvolta con dolore e sanguinamento dopo i rapporti. Le complicanze di una PID non curata sono la formazione di aderenze o ascessi che possono seriamente compromettono la fertilità. La diagnosi si fa su tampone biometriale, con risonanza magnetica pelvica o per via laparoscopica.