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L’età giusta per andare al nido

Oramai non fa più notizia il fatto che sono sempre di più quei genitori che, soprattutto per motivi di lavoro, decidono di mandare i loro bimbi al nido (come prepararsi al grande evento?) fin dalla più tenera età. I più fortunati possono affidarli ai nonni (a proposito, nido, nonni o baby sitter?), ma quando manca questa figura preziosissima non esiste alternativa all’asilo. Ecco, quindi, che la domanda quale sia l’età più adatta per mandare un bambino al nido diventa piuttosto relativa visto che nella maggioranza dei casi diventa una scelta obbligata, indipendentemente dall’età del piccolo.

Personalmente mi considero ‘fortunata’:non essendo legata a orari di ufficio né a particolari obblighi contrattuali ho potuto mandare Francesco al nido solo per un anno, l’ultimo prima di approdare alla scuola materna.

Avrei potuto aspettare ancora altro tempo ma io e il papà l’abbiamo ritenuta la scelta migliore per lui: figlio unico, vivendo in quel periodo a Roma senza amichetti o cugini, trascorreva intere giornate sempre e soltanto con me, era arrivato il momento di spiccare il suo primo volo dal nido casalingo.

E’ stato un anno intenso, a tratti difficile ma certamente di crescita per il mio bambino, e anche per noi genitori: lui non vedeva l’ora di socializzare con suoi ‘simili’, noi di vederlo alle prese con un’altra figura estranea alle dinamiche della famiglia.

Guardando all’esperienza di Francesco ritengo che un’età adatta per iniziare la scuola possa essere non prima dei 18 mesi quando per i bambini diventa più semplice adattarsi e condividere giochi con i propri coetanei.

I bambini che iniziano l’asilo nido prima dei sei mesi, invece, possono soffrire troppo il distacco dalla madre vista la natura estremamente ‘fisica’ del loro rapporto: in quel periodo il neonato riconosce la sua mamma anche dall’odore e interrompere quel contatto potrebbe generare nel piccolo anche una sorta di confusione.

Al contrario c’è chi sostiene che l’età ideale per inserire un bimbo al nido sia tra i sei e gli otto mesi, in pratica subito dopo lo svezzamento poiché ha spiccate doti di socialità fin dai primi giorni di vita.

Per tutti, comunque, al di là dell’età devono valere alcune regole generali: il distacco dalla mamma dev’essere graduale, dunque l’inserimento nell’asilo deve durare il tempo necessario a seconda di come reagisce il bambino. Bisogna fare un passo alla volta, ma mai tornare indietro man mano che fa piccole conquiste. E soprattutto quando si torna a casa bisogna prestargli la massima attenzione, giocare insieme e fargli vedere che nel vostro rapporto nulla è cambiato.