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Come introdurre il pomodoro nello svezzamento

Il pomodoro è uno degli alimenti principi della nostra cucina, ricco di acqua, fibre e sali minerali, capace quindi anche di regolarizzare la funzionalità intestinale. Non a caso quando viene mangiato dal bambino durante i primi tempi dello svezzamento, può essere riconosciuto durante l’espulsione delle feci del bebè. Questo cibo tanto importante, però, può essere mangiato dal piccolo soltanto dopo i 10 mesi di vita e, comunque, sempre sotto direttiva pediatrica.

Il motivo per cui il pomodoro viene introdotto tardi nella dieta del figliolo è perché potrebbe causare allergie nel bimbo, provocando così sul suo volto rossore attorno alla bocca e pizzicore alla lingua.

Ma questo in realtà avviene in quanto il pomodoro è ricco di istamina, una sostanza normalmente rilasciata nelle reazioni allergiche e capace di causare quindi i tipici sintomi delle allergie alimentari.

Queste manifestazioni, sono però definite pseudo-allergie perché non azionano un meccanismo immunologico come le vere allergie. È preferibile perciò iniziare a sottoporre un pasto dove la presenza di questo ortaggio rosso garantisca freschezza, che poi sia privo di semi, ben cotto e soprattutto maturo perché i frutti acerbi non hanno gli stessi elementi nutritivi.

Se maleauguratamente si dovessero manifestare i sintomi spiacevoli sopra elencati, non resta che sospendere per qualche giorno il pomodoro nella pappa, per poi reintrodurlo pian piano. Non bisogna avere ansia nel far mangiare ai pargoli determinati alimenti, perché lo svezzamento precoce arreca a volte problematiche nel figliolo.

Così per il pomodoro, ad esempio, non si deve preparare da subito il classico piatto di pasta al sugo o al ragù per un bimbo di 10 mesi che non saprebbe nemmeno masticare. All’inizio l’ortaggio rosso va messo nella cottura del brodo vegetale, per far in modo che rilasci un pochino di sapore, poi va tolto e non messo nel piatto per essere mangiato. Successivamente, si possono cuocere dei pomodorini privandoli però di buccia e semi e unendoli così alla pappa. Alla fine, riscontrato un’apprezzamento gustativo e fisico nel bambino, si potrà iniziare a cucinare il piattino di pastina con il buon sughetto.