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5 modi per aiutare il bambino ad ascoltare e a parlare

Le prime parole che il bambino inizia a pronunciare, arrivano lentamente così come la loro comprensione. Se giunto al suo primo anno di vita, è in grado di usare solo una o due parole, non è opportuno dedurre che “non impara a parlare”. Egli sta ancora ascoltando ed imparando a capire. Il miglior aiuto che si può fornire al bambino consiste nel parlargli a lungo ed affettuosamente. Il piccolo impara il significato delle parole, sentendole ripetere in continuazione in frasi diverse e osservando il variare del tono della voce, dell’espressione del viso e del linguaggio del corpo di chi parla.

Di seguito riportiamo un elenco di 5 modi per aiutare il bambino ad ascoltare e a parlare:

1. Parlate direttamente al bambino. Un bimbo di dieci dodici mesi, non può seguire e ascoltare attentamente una conversazione. Se ci si trova in un ambiente con tutta l’intera famiglia presente e dove tutti stanno parlando, egli si sentirà perso in un universo di suoni. Quando voi parlate con il piccolo, dovete fare attenzione che non ci sia altro che possa distrarlo, e che possa guardare solo voi, mentre conversate con lui. Inoltre,è curioso sapere che più il piccolo conosce la persona con cui parla, e più è probabile che capisca. Pertanto, ciò che voi gli dite, avrà molto più significato di ciò che gli dice un estraneo.

2. Usate frequentemente le parole che volete insegnargli e parlategli di oggetti fisicamente presenti . Quando dovete fare riferimento ad una determinata parola, di modo che il bimbo la impari, è bene riproporla in diverse circostanze e rimarcarla. Per esempio se si sta cercando sotto il letto le scarpe, sarebbe più opportuno dire “dove sono le tue scarpe?” piuttosto che dire soltanto “dove sono?”. Oppure quando volete dire “vado a spegnere la TV” sarebbe inutile e avrebbe poco senso per lui dire “vado a spegnerla”. Per le stesse ragioni è fondamentale usare il nome del bimbo in riferimento all’azione che si sta per compiere per esempio “dov’è il biscotto di Stefano?” è più significativo per il piccolo rispetto a dire “dov’è il tuo biscotto?”

3. Parlategli di cose che lo interessano. Cercate di dialogare su un argomento che abbia un significato preciso per il piccolo. Parlare a lungo riguardo la giornata a scuola di suo fratello, gli dirà molto poco, invece la storia del gattino che quel giorno avete visto in città, potrà attirare di più la sua attenzione. E’ probabile che non comprenda proprio tutto quello che dite, ma sarà in grado di cogliere il senso generale dell’argomento e i nomi delle cose che ha visto come appunto il gattino per strada.

4. Usate un tono adeguato. Quello che riferite al bimbo ma soprattutto le modalità che utilizzate, facilita di gran lunga la sua comprensione. I bambini che hanno genitori loquaci, imparano prima a capire ed usare le esclamazioni, perché le sentono pronunciare spesso e con inflessioni esagerate oppure con contagiosa eccitazione.

5. Dovete cercare di capire le parole che dice. Lo motiverete a sforzarsi sempre più a parlare se, attraverso la vostra reazione ai suoni da lui emessi, gli farete capire che vi interessate a ciò che dice; che cercate di capire, sia che usi la parola giusta oppure no; e che tenterete di comprendere qualsiasi tentativo faccia per comunicare. Ad esempio se è seduto nel seggiolone per la pappa e si dimena emettendo piccoli suoni, indicando un oggetto nelle vicinanze, guardate nella direzione in questione e nominate gli oggetti a cui lui potrebbe fare riferimento. Se indovinate quello giusto, la sua soddisfazione sarà colma di gioia.