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Reflusso nel bambino: i sintomi e le cure

Il reflusso gastroesofageo nel neonato è la risalita di latte dallo stomaco all’esofago ma senza la sua fuoriuscita, come avviene invece nel rigurgito, dove con una bolla d’aria nel momento del ruttino viene espulso anche un po’ di latte. Il fenomeno è molto frequente ed è dovuto all’immaturità del cardias, la valvola che separa stomaco dall’esofago. Tuttavia, a seconda dell’intensità del reflusso e dello stato generale del neonato, può essere inquadrata come una vera e propria patologia da curare con i farmaci, quando è accompagnata da malessere, vomito, rallentamento della crescita e inappetenza. Nella maggior parte dei casi però i sintomi non sono così gravi e il problema si risolverà da solo con il tempo. Nel frattempo, ecco alcuni consigli sui piccoli accorgimenti da adottare in questi casi.

Il reflusso può essere con o senza rigurgiti frequenti, la differenza in questo, tra un normale rigurgito e un reflusso, la farà l’odore del latte che in caso di reflusso sarà piuttosto acre. I rigurgiti frequenti spesso rendono irritabile il bambino e spaventano i genitori, soprattutto durante il sonno. Se notate questi piccoli inconvenienti, ma il bambino sta bene, potrete cercare di ovviarvi in questi modo:

1. Se si tratta di latte artificiale cambiare la formulazione del latte, scegliendone uno condensato su consiglio del pediatra.

2. Riducete il quantitativo di latte e aumentate il numero di poppate per evitare un sovraccarico da parte dello stomaco.

3. Fate anche brevi pause durante la poppata e provate a fargli fare il ruttino. Non somministrate camomilla al neonato nè acqua nè altri liquidi prima dello svezzamento.

Dopo la poppata non distendetelo subito ma tenetelo in braccio in posizione semi-eretta per un’ ora circa. Date al lettino un’inclinazione, ponendo dei cuscini al di sotto del materasso, in modo tale che l’asse del corpo sia inclinato di 30 gradi rispetto al piano. Questo renderà più difficile la risalita del latte durante il sonno. NON utilizzate cuscini sotto la testa, che come raccomanda l’OMS, potrebbero essere pericolosi per la morte in culla e NON mettetelo mai a dormire pancia in giù. Potete, invece, inclinargli leggermente la testa di lato.