foto_bimbo_pasto

Quando è il bambino che decide cosa mangiare e cosa no

I bambini di oggi ci sorprendono continuamente per la loro intelligenza e spigliatezza ma a volte a meravigliarci è proprio la forte sicurezza nel modo di affrontare la quotidianità. Certo rimangono sempre bambini, da guidare e proteggere, ma a volte sanno essere veramente anarchici e autoritari che ci spiazzano, disarmandoci.

Diventa così una guerra vera e propria quella tra genitori e figli, anche molto piccoli. Uno, più di tutti, che diventa motivo di confusione spesso e volentieri è l’argomento pappa. Questo momento per molte mamme è difficile da gestire se dall’altra parte c’è un piccolo problematico in tal senso.

L’ora del pasto diviene una tortura per entrambi: da un lato c’è una mamma che vuole nutrire il proprio piccolo, dall’altro un piccolo individuo che fa capricci, si rifiuta e addirittura spesso e volentieri decide lui cosa mangiar e cosa no. Una volta parlando con qualcuno più competente di me sull’argomento alimentazione bambini, mi fu detto che in realtà i nostri figli sviluppano la capacità di scegliere i cibi rispetto alla preferenza di gusto solo quando diventano un po’ più grandicelli.

Ebbene, io a questa cosa, vi dirò, non ci ho mai creduto. Mi è capitato di imbattermi in neonati che rifiutavano una marca di latte rispetto ad un’altra. Gli stessi miei figli, sin dallo svezzamento hanno avute le idee chiare. Uno di loro ad esempio ha sempre rifiutato, e tutt’ora rifiuta, il pesce.

Un altro dei miei bambini poi, ha sempre rifiutato i cibi con una consistenza morbida e vellutata, dunque non ha mai mangiato yogurt, frullati, omogeneizzati e simili. Quindi non solo una preferenza rispetto al gusto, ma anche rispetto alla consistenza. Cosa fare allora se il nostro piccolo rifiuta alimenti importanti per il suo sviluppo e comincia a decidere lui cosa mangiare e cosa rifiutare categoricamente?

Il primo consiglio che mi sento di dare è quello di mantenere la calma, non stressarsi e non stressare il piccolo, altrimenti entrano in gioco altri fattori psicologici e il momento della pappa diventa un tira e molla tra genitore e figlio con tanto di contorno di frustrazione e ricatto emotivo. Poco simpatico, decisamente.

La strategia da adottare è quella di “mascherare” il cibo in questione. Io ad esempio, il pesce lo cucinavo insieme al sugo di pomodoro, così da mascherare il sapore forte. O ancora, potrebbe essere un’idea quella di servire la verdura in un modo che risulti affascinante, o magari associata a qualcosa che sappiamo, a nostro figlio piacerà molto.

Ad esempio: se non vuole mangiare gli spinaci ma adora le omelette, possiamo valutare di preparare una frittata con uova, formaggio e spinaci. Un secondo davvero nutriente! Come lo sformato di broccoli, facile da preparare e soprattutto buonissimo. Però, in tutta sincerità, non cercate di forzare la mano, perché io credo fermamente che ai bambini debba essere concessa una propria individualità. Il compito di noi genitori è crescerli, prenderci cura di loro, e non gestirli in tutto e per tutto.

Bisogna fare in modo che siano liberi di esprimere le loro preferenze, anche i fatto di cibo. Del resto anche a noi adulti…mica piace tutto!