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Latte vaccino: quando darlo al bambino

Quello che per noi è semplicemente ‘latte’, per i nostri bambini potrebbe essere un pericolo. Parliamo del latte vaccino che, come raccomanda anche la Federazione italiana medici pediatri, non va dato prima del compimento dei 12 mesi di vita. Questo soprattutto perché contiene una quantità eccessiva di proteine, troppe per la tenera età di nostro figlio e, più in generale, potrebbe causare uno squilibrio nella sua crescita visto che non è studiato ad hoc per le sue esigenze nutrizionali di quel preciso momento.

Nonostante le raccomandazioni dei pediatri, da uno studio è emerso che in Italia qualcosa come il 77% dei bimbi assume latte vaccino prima dei 12 mesi. Eppure gli esperti mettono in guardia le mamme spiegando per bene per quale motivo il latte di mucca non vada introdotto prima dell’anno di vita del bambino.

Secondo i pediatri dare a un bimbo troppo piccolo il latte vaccino potrebbe alterare la crescita, creando le condizioni per futuri problemi di sovrappeso e obesità. Questo proprio perché si tratta di un alimento capace di creare grossi squilibri nutrizionali. Infatti, come già accennato all’inizio, il latte vaccino contiene circa il triplo delle proteine contenute nel latte materno che, oltre a causare potenzialmente sovrappeso e obesità, provocano una carenza di ferro e, di conseguenza, uno sviluppo psicofisico non ottimale del bambino.

Inoltre contiene una quantità di lattosio e vitamine (per esempio la D) piuttosto scarsa mentre ha un eccesso di minerali (soprattutto il sodio) che può causare un sovraccarico renale.

Per questo gli esperti sono unanimi nel consigliare alle mamme di attendere il primo anno di vita del bimbo per nutrirlo con latte vaccino. La cosa ottimale sarebbe allattarlo al seno almeno per i primi sei mesi e poi, qualora ciò non fosse più possibile, continuare con i cosiddetti ‘latti di proseguimento’ che rispettano le esigenze nutrizionali e di crescita dei bambini.