Visita vaginale in gravidanza: a che serve e quando viene fatta?

Molte donne si domandano a che serve la visita vaginale in gravidanza, perché alla loro amica venga fatta sempre ad ogni controllo e a loro no. Cominciamo con il dire che non c’è una regola fissa. Ci sono ginecologici e ostetriche molto metodici, che ad ogni controllo preferiscono fare ecografia e visita, come c’è chi misura sempre la temperatura assieme alla pressione arteriosa, e c’è chi invece fa solo quello che ritiene necessario fare in quel determinato controllo.

In effetti a chi verrebbe in mente di misurarsi la temperatura senza avere sintomi influenzali? Eppure ci sono medici che misurano tutto ad ogni controllo in gravidanza, in modo scrupoloso e accademico e quindi fanno la visita vaginaleper controllare lo stato del collo del utero anche quando non c’è nulla che faccia pensare che sia dilatato.

La visita vaginale consiste nell’inserire una o due dita in vagina fino al collo dell’utero per verificarne eventuali modificazioni, specialmente la dilatazione, che normalmente deve essere assente prima del termine di gravidanza. La dilatazione del collo dell’utero però è secondaria ad una attività contrattile dell’utero, quindi in teoria se non c’è stata attività contrattile non c’è motivo di pensare che il collo sia dilatato.

Quindi non c’è da preoccuparsi se in una gravidanza fisiologica, dove non si è mai rilevata la presenza di contrazioni o sanguinamenti, la visita vaginale venga fatta solo dopo le 36 settimane. Se invece si presentano contrazioni, minacce d’aborto o si ha una incontinenza cervicale, la visita è assolutamente necessaria. In caso di rottura della borsa amnio coriale è necessario prestare particolare attenzione a questa pratica che va eseguita il minimo indispensabile e con guanti sterili per evitare la contaminazione del collo dell’utero e infezioni ascendenti. In caso di placenta previa centrale invece è da evitare ogni forma di penetrazione, vaginale compreso il sesso.

Altra cosa è invece l’ecografia transvaginale, non obbligatoria ma preferita da molti medici perché permette una visualizzazione più nitida, specie in caso di pannicolo adiposo più spesso.