Gravidanza senza embrione: cos’è la mola idatiforme benigna e invasiva

La mola idatiforme, anche definita mola vescicolare o gravidanza molare rappresenta un’altra condizione di gravidanza senza embrione, dove però le cellule del trofoblasto subiscono una crescita abnorme tanto che i villi coriali risulteranno simili a grappoli d’uva. Questa condizione patologica necessita di trattamento che consiste nel completo svuotamento dell’utero attraverso il raschiamento e nel monitoraggio delle BetaHcg fino all’azzeramento dei loro livelli nel sangue materno.

Le cause di una gravidanza molare sono riconducibili ad anomalie cromosomiche. Nella mola vescicolare un ovocita senza nucleo viene fecondato dallo spermatozoo. Dato che questo ovocita anomalo non possiede DNA, accade che il DNA paterno si duplica da solo, formando un ammasso di cellule con patrimonio cromosomico esclusivamente paterno, che si impiantano nell’utero e danno il via ad una crescita anomala ed abnorme delle cellule del trofoblasto. Si parla quindi di mola parziale. Nel 10% dei casi invece sono addirittura due gli spermatozoi che fecondano l’ovocita difettoso, ed entrambi duplicano il loro DNA, formando cellule con un cariotipo di 69 cromosomi o più. In questo caso la si parla di mola totale.

Le cellule embrionali anomale formatesi smettono presto di essere vitali perché i villi coriali vanno incontro ad una degenerazione cistica, assumendo l’aspetto di vescicole visibili alle ecografie e non riescono per tanto a garantire adeguati scambi di nutrienti con il sangue materno. L’aborto spontaneo però in questo caso viene ritenuto in utero, e la massa neoplastica continua a crescere, pertanto è necessaria la sua asportazione chirurgica attraverso un raschiamento. Nell’80% dei casi non ci sono conseguenze, ma in uno sfortunato 20% questa massa cellulare anomala diventa invasiva e maligna e prende il nome di coriocarcinoma. La diagnosi di coriocarcinoma si fa quando anche dopo asportanzione dei villi anomali i livelli di beta HCg non accennano a calare. Per questo il dosaggio di quest’ormone è di fondamentale importanza in caso di mole.

L’incidenza di questa condizione in Europa è piuttosto bassa. I fattori di rischio di sviluppare ovociti senza DNA sono l’età materna inferiore a 20 anni e superiore ai 40 e carenze nutrizionali di proteine, di vitamina B12 e acido folico e recenti studi parlano di una maggiore incidenza associata a livelli di omocisteina nel sangue materno.