Gusto e preferenze: dal liquido amniotico al latte

A chi piace il dolce, a chi il salato. Ma qual è il momento esatto in cui si riesce a discernere i gusti e, soprattutto, a dare vita a delle vere e proprie preferenze? Ce lo spiega l’ EUFIC (European Food Information Council).

I sensi si formano nel periodo embrionale verso l’ ottava settimana di gestazione, proprio parallelamente allo sviluppo del sistema nervoso. Infatti, lentamente vengono a formarsi le papille gustative che permetteranno al feto, prima, e al neonato, dopo, di percepire tutti i sapori.

La percezione del sapore e del gusto ha inizio sin nel ventre materno proprio perché i contenuti aromatici presenti nel liquido amniotico fanno in modo di stimolare i recettori del gusto, inducendo la deglutizione da parte del feto. Queste sensazioni sono captate da gruppi di neuroni che inducono i movimenti della lingua e la salivazione.

E’ opportuno sapere che il liquido amniotico acquista un sapore più o meno dolce o amaro sulla base dell’ alimentazione materna: infatti, la modalità di nutrizione della mamma può influire su molti aspetti della vita del feto, anche su una eventuale obesità infantile.

Allo stesso modo, durante l’allattamento il neonato verrà a contatto con un latte il cui sapore potrebbe acquisire sapore diverso da caso a caso. Infatti secondo alcune ricerche ed esperienze, si percepiscono preferenze di gusto differenti in età adulta anche sulla base di un allattamento naturale o artificiale nei primi mesi di vita.

Comunque, glucosio, fruttosio, proteine, sali minerali e acidi grassi sono le principali sostanze che il feto inizierà a deglutire attraverso il liquido amniotico. Per questo motivo i bambini possono avere l’ esperienza di diversi gusti e sapori ancor prima di venire materialmente a contatto con essi.

Intorno le 26 settimane è, inoltre, possibile riscontrare un collegamento tra espressione facciale e percezione del gusto: in parole povere, ad un sapore amaro corrisponderà un qualcosa di simile ad una smorfia e ad una ridotta deglutizione.

Naturalmente, esistono preferenze di gusto innate. Pare ovvio che i neonati e i feti abbiano una innata tendenza a preferire un sapore dolce. Tale preferenza, molto probabilmente, mette in allerta gli individui perché molto spesso un sapore dolce o forte preannuncia probabilmente un alimento dannoso o, perché no, anche avariato. Una sorta di difesa naturale, insomma.

Inoltre, è per queste motivazioni che si impara ad apprezzare gusti nuovi e “potenzialmente” pericolosi solo dopo un abituale consumo di essi, come ad esempio il caffè, il cui uso in genere è correlato al latte, appunto una sostanza più dolce e, ovviamente, più “familiare”.

In conclusione, i gusti e le preferenze si decidono sin dalla vita intrauterina: tutto nasce quando l’ individuo è ancora un bellissimo embrione. Da qui nascono gli alimenti preferiti e i gusti che influenzeranno per sempre il proprio approccio con l’ alimentazione.

Mamme non dimenticate, però, di garantire al vostro piccolo una alimentazione completa e una dieta sana che soddisfi ogni singolo piacere, ma che nel contempo possa regalare cambiamenti e nuovi sapori “per il palato di un bambino che sta ancora crescendo”.

 " data-cycle-speed="750" > foto_cibo_gravidanza foto_feto_liquido foto_neonato_mamma
<
>