Gravidanza: come non escludere il partner

Gravidanza: “La condizione (detta anche gestazione) della donna, e in genere delle femmine dei mammiferi, nel periodo che va dall’inizio del concepimento al parto (o comunque all’espulsione del feto), e la durata stessa di tale periodo”. Questo è quello che dice il dizionario italiano riguardo il termine gravidanza. Ma c’ è un mondo da scoprire dietro a questa semplice parola: quello che la circonda, i come ed i perché di quanto accaduto ma, soprattutto, il cambiamento radicale nella vita.

La maggior parte delle volte, le donne sono portate a pensare tutto in maniera standard: le visite, le analisi, cosa posso e non posso mangiare, io, io, io. Ma ogni gravidanza è a se; ogni feto nell’utero trasmette cose diverse ogni volta, ogni giorno. Già, diciamoci che il modo di vivere la gravidanza dipende anche da lui, perché esiste dal momento in cui viene concepito, non dal primo momento dopo il parto.

Ma i futuri papà che ruolo svolgono? Ve lo siete mai chiesto? Sicuramente ci sono varie categorie di uomini, futuri papà, di vario genere: c’è chi è troppo apprensivo, chi non ne vuole sapere nemmeno delle modificazioni del corpo della futura mamma, chi si allontana, chi non vuole più far l’amore per “paura” di nuocere al feto. Altri cercano di essere il più naturale possibile, cercando di continuare la routine di sempre, ma sono proprio loro, che nel profondo, sono i più terrorizzati, curiosi e perché no, affascinati dalla gravidanza della loro donna.

Principalmente l’uomo si suddivide in tre stati, come lo sono i trimestri: nel primo c’è la rielaborazione, la gioia, la paura, i dubbi, incertezze e soprattutto, si sviluppa la consapevolezza del futuro “diventare padre”. Il secondo trimestre subentra l’evidenza fisica della compagna in gravidanza, l’immagine del feto che sta diventando pian piano una visione reale della consapevolezza di essere presto uno in più. La paura che l’uomo potrebbe avere è, ma non lo dice, di essere un nuovo rivale tra lui/lei e la futura mamma.Il terzo trimestre potrebbero comparire facilmente, sintomi psicosomatici.

Il futuro papà è una grande risorsa per la donna incinta: le sue reazioni ed i suoi stati d’animo sono più accentuati, perché si trova in una situazione, che nella vita, non può mai provare. Cercando di capire la donna, cercando di provare le stesse emozioni, di essere il miglior compagno del mondo, non potrà mai veramente capire. Per questo, la donna, per non allontanare il compagno e per poter essere sulla stessa lunghezza d’onda, deve fare in modo di fargli capire cosa le succede, tenendolo sempre al corrente di tutto: emozioni, sensazioni, dolori, disturbi, stati d’animo, cosicché lui, a sua volta saprebbe come comportarsi.

Per questo è nata la Sindrome di Couvade, ovvero, condizioni fisiologiche e fisiche molto simili a quelle della gravidanza. Principalmente i sintomi sono: mal di schiena, mal di denti, disturbi gastrointestinali, nausea. A volte, con la produzione del progesterone da parte dell’ uomo dalle cellule testicolari di Leydig, il ventre si gonfia, formando un apancetta da in-cinto.
Concludendo, anche l’ uomo, se portato alla comprensione, alla condivisione della gravidanza, prova un minimo le sensazioni della futura-mamma.