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La prima settimana dopo il parto per mamma e neonato

Per le primipare tornare a casa in tre dopo aver partorito un bambino o una bambina potrebbe rappresentare uno shock. Bisogna essere preparati ad una serie di cambiamenti: nella gestione del proprio tempo, nel corpo, nella cura di un esserino che ancora non conosciamo, nella lista delle priorità delle cose da fare. E anche nel rapporto con il proprio compagno.

Ipotizziamo dunque che il vostro parto sia stato naturale e che le dimissioni dall’ospedale avvengano senza ritardi o complicazioni: il neonato avrà la bellezza di circa 3 giorni di vita quando l’ospedale autorizzerà il vostro rientro a casa insieme al frugoletto. Cosa succede ora? La prima settimana dopo il parto, per mamma e neonato, lo diciamo subito, può essere molto stressante.

L’aspetto più difficile da interiorizzare, almeno nei primi tempi e soprattutto per la mamma, è la graduale perdita di controllo sul proprio tempo per motivi fino ad ora sconosciuti: primi fra tutti l’avvio dell’allattamento e gli scombussolati ritmi di sonno e veglia del neonato… e, di conseguenza, dei genitori.

Nei primi giorni e nelle prime settimane l’avvio dell’allattamento può essere faticoso perché i neonati tendono ad addormentarsi al seno (devo svegliarlo o no? avrà finito il suo pasto o no? devo lasciarlo attaccato o staccato?), ma anche perché bisogna imparare a cogliere i segnali che fanno capire che il piccolo è sazio. Le poppate inoltre potrebbero durare molto, anche fino a un’ora ciascuna. Considerando che un neonato normalmente prende il latte all’incirca ogni 2 ore e mezzo/tre ore, l’allattamento diventa per la mamma davvero uno sforzo fisico e mentale.

E sempre sul tema dell’allattamento, la mamma potrebbe avere qualche dubbio – più spesso instillato, purtroppo, proprio dalle persone a lei più vicine, come il marito stesso, i genitori o i suoceri – di “non avere abbastanza latte” e sentirsi per questo messa alla prova o giù di morale. A scanso di equivoci, ricordiamo che l’allattamento si calibra in base alla legge della “domanda e dell’offerta”: più il bambino succhia, più la produzione di latte materno aumenterà.

E’ incredibile la quantità di cose che i neogenitori capiranno di non sapere assolutamente in merito ad un neonato: spesso mamma e papà cercheranno online le risposte ai loro dubbi, magari proprio sul nostro sito www.passionemamma.it. Tra i dubbi che riempiranno le prime 7 giornate dopo le dimissioni, per esempio, la cura della zona ombelicale del piccolo, i dubbi sui graffi superficiali che il neonato riesce a farsi sul visino con le sue unghiette affilate (sono graffi normalmente del tutto innocui), i metodi per contrastare la crosta lattea, il modo corretto di tenere il bebè durante la poppata o durante il bagnetto, il modo per cambiarlo senza farlo piangere. Non abbiate timore di cercare, chiedere a parenti e amici, confrontarvi con altre giovani coppie: tirar fuori i propri dubbi aiuta anche a ridimensionarli, oltre che a capire come comportarsi. Dunque non abbiamo paura di chiedere!

Chiedere significa anche imparare a delegare le cose da fare: nei primi tempi, essere diventate mamme e papà vorrà anche dire non avere tempo per fare la spesa o per la normale gestione domestica, anche per prepararvi un pasto decente. Chiedete una mano ai vostri genitori, ai fratelli, ai suoceri, anche agli amici o ai vicini: difficilmente qualcuno che è già stato genitore vi risponderà in modo negativo e voi avrete un minuto in più di calma e di riposo.

E proprio di riposo avrete bisogno nei primi giorni di vita del bambino, cioè quando sembra più difficile riuscire a dormire e recuperare le energie. Ricordate sempre la regola che “dorme il bambino, dorme la mamma”: non importa che sia giorno o notte (i neonati non li distinguono ancora), appena il piccolo accenna ad un riposino, anche voi mamme dovete fermarvi e riprendere fiato.

C’è infine un altro aspetto con cui immaginare di fare i conti nei primi giorni dopo la nascita di un bambino: il rapporto di coppia è destinato a modificarsi e ad evolvere. Il nervosismo dato dalla stanchezza e dalle poche ore di sonno possono tradursi in conflitti tra lei e lui anche senza nessun motivo reale e, anche se vivete sempre d’amore e d’accordo, in ogni caso dovrete imparare a soddisfare prima le esigenze del bambino e, solo in un secondo momento, quelle di coppia e individuali.

Lo scenario spaventa un po’? Pensate che ci sono passate tutte le coppie che hanno avuto un bambino nella storia dell’umanità – almeno le coppie “normali” – e che oltre ad aver dato alla luce un bambino state anche facendo nascere una famiglia, con tempi, modi e storie diverse da quelle di una coppia uomo-donna. Lo stravolgimento è normale, ma la nuova vita non smetterà mai di stupirvi e di riempirvi di gioia: sarete soddisfatte di voi quando, con il passare dei giorni, imparerete a gestire nuovamente il vostro tempo “insieme al bambino” e non “nonostante” lui o lei.