Gravidanza e parto: tra povertà e ristrettezze

Giorno dopo giorno ci accorgiamo di come un fenomeno talmente naturale come il parto subisca continue medicalizzazioni: in clinica, induzione del travaglio, ricorso indisciplinato al taglio cesareo e tanto altro ancora. Ma abbiamo mai immaginato come ancora il parto e la gravidanza possano essere vissuti nei posti del mondo in cui molte cose vengono a mancare?

E’ questa la situazione in cui quotidianamente si ritrova la famosissima Ibu Robin Lim, l’ostetrica dai piedi scalzi. Nata nello stato americano dello Iowa, è poi vissuta in Giappone, Hawaii, Canarie, Filippine, per poi divenire ostetrica nel 1991 e contribuire alla nascita di migliaia di bambini.

Dalle esperienze dello Tsunami del 2004 a quelle del terremoto catastrofico di Haiti, Ibu Robin Lim ha dato speranza laddove era tutto buio. Ha aiutato moltissime donne nel loro parto, nonostante l’ ospedale più vicino poteva situarsi anche a 20- 25 minuti di distanza. Spesso sarebbe stato necessario un cesareo o un qualsiasi altro intervento chirurgico, ma l’ esiguità dei mezzi e delle risorse finanziarie costringeva all’ esclusivo uso di metodi naturali. Ecco perché venne definita l’ ostetrica dai piedi scalzi, tra miseria e semplicità.

Ibu Robin Lim ha praticato la sua attività soprattutto in Indonesia, fondando proprio a Bali una sorta di consultorio per le giovani e future madri, per l’ assistenza prenatale e puerperale, garantendo soprattutto con tecniche orientali, nel limite delle ristrette possibilità economiche, un’ assistenza che potesse almeno definirsi dignitosa. L’ ostetrica stessa parla di tale associazione come di “un balsamo contro la solitudine”.

Povertà e malnutrizione: le donne sono anemiche (e le cure con ferro non sempre possono essere somministrate) e il rischio di emorragia post partum arriva a livelli altissimi. Notevoli sono le malformazioni fetali, per non parlare dell’ altissimo tasso di mortalità materna che si riscontra proprio in Indonesia e, generalmente, in questi paesi un po’ lontani dalle nostre realtà. Tale mortalità, spesso, è correlata alle condizioni estreme in cui si verifica il parto.

Nonostante ciò, è bello sapere che le donne seguite dai centri fondati da Ibu Robin Lim siano rigorosamente indotte all’ allattamento, la principale e, talvolta, unica fonte di nutrizione per i piccoli nati. E’ bello sapere che in quei centri si continua ad aiutarsi reciprocamente e, soprattutto, a nascere: perché la Vita non smette mai di stupire.

Ibu Robin Lim, nelle sue ricerche, mise in evidenzia come i centri energetici siano localizzati a livello delle ghiandole endocrine e, quindi, anche e soprattutto nella placenta da conoscere come organo sia dal punto di vista fisiologico che spirituale in quanto fonte di energia e vita. Naturalmente si tratta di teorie tendenzialmente orientali, che la nostra società ha dimenticato e allontanato, anche se non mancano esempi di usanze particolari legate proprio alla placenta.

Qual è il messaggio principale della nostra ostetrica che potrebbe essere acquisito nella nostra società? Innanzitutto è quello di prevenire la nascita traumatica e di ritardare assolutamente il forte colpo della separazione tra madre e figlio nell’ istante della nascita. Per questo motivo, Ibu Robin Lim crede fortemente nella nascita gentile come punto di partenza per una società pacifica ed è compito degli uomini accostarsi alla donna durante il dolore del travaglio, specialmente per accogliere il bambino in un mondo pieno di serenità, nonostante le infinite insidie.

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