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Televisione e bambini: si o no? Consigli per un corretto utilizzo

La televisione nasce a Londra nel 1925 ad opera dell’ingegnere scozzese John Logie Baird. In Italia giunge nel 1934 a Torino, dapprima in bianco e nero, in seguito a colori. Questo strumento oggi è diffuso in ogni casa, nei bar, nei ristoranti, in molti luoghi pubblici; la sua influenza ha senz’altro migliorato le proprietà linguistiche della nazione, d’altra parte il condizionamento delle sue immagini è tale da essere stata spesso oggetto di studi ed approfondimenti universitari, in particolare sugli effetti che questa provoca sui bambini in proporzione al tempo di esposizione.

La tv si è gradualmente trasformata in un vero e proprio educatore virtuale, sostituendo integralmente la persona; oggi molti bambini passano il pomeriggio soli, immobili, seduti, assorbendo dati senza alcun intervento dell’ adulto e la sua mediazione! Quanto la televisione sia in grado di influenzare noi ed i nostri bambini dipende da due fattori: il tempo di esposizione ed i contenuti trasmessi. Maggiore è l’esposizione, tanto sarà l’influenza esercitata dal mezzo sul soggetto, sia esso bambino che adulto relativamente al palinsesto ed ai suoi contenuti.

Guardare troppo tempo la televisione produce effetti negativi, soprattutto su bimbi molto piccoli, i quali colgono la realtà, dalle immagini e non dall’esperienza (della quale hanno necessità) e non sono ovviamente in grado di scindere le caratteristiche reali da quelle fantastiche.

Quali sono dunque gli effetti così dannosi per i nostri bambini se l’esposizione è eccessiva senza la presenza di un adulto?

  • Crisi di astinenza da tv ( con presenza di nervosismo ed irritabilità),
  • desiderio forte di comprare i prodotti pubblicizzati,
  • apprendimento involontario di comportamenti errati: la violenza, parolacce,  desiderio di utilizzo di droghe, fumo, rapporti sessuali prematuri,
  • obesità ( sia per lo scarso movimento che l’uso di merendine pubblicizzate caloriche e di scarso valore nutrizionale)
  • ridotta curiosità, voglia di conoscere ed esplorare, con conseguente trascuratezza di attività più importanti come il gioco, la lettura, lo sport, la scoperta,
  • iperattività, scarsa attenzione, ed infine
  • eventuali possibili  traumi causati da scene violente, proposte in  palinsesti aggressivi non adatti all’età del bambino/ragazzo.

Come agire allora? Proporre in alternativa attività di relazione attiva: giochi, lettura, passeggiate, condivisione di momenti di vita quotidiana, fare la spesa, apparecchiare, mettere in ordine, cucinare, lavare i piatti, andare dal parrucchiere ecc…

Scegliere con maggiore consapevolezza cosa far vedere al bambino e se non si può far a meno di lasciarlo solo, usare  DVD con film della Disney o proposti da specialisti del settore, adatti all’età oppure sintonizzare su Rai Yo Yo. Il tutto purché l’esposizione non sia eccessivamente prolungata (max 2 ore al giorno): organizzatevi con una sveglia che vi avverta che il tempo è terminato, e se possibile, garantite la vostra presenza “attiva”, così da spiegare e motivare le immagini proposte.

Non mi resta che auguravi di fare buon uso di questo strumento così affascinante che, se utilizzato con consapevolezza, consentirà a voi ed il vostro bambino di coglierne le potenzialità e gli aspetti positivi, vissuti insieme in totale sicurezza e serenità.

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