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Sogni, incubi e sonnambulismo nel bambino

La luce finalmente si spegne e il figliolo riposa, si spera beato, nel suo lettino sotto le coperte o dentro un caldo sacco nanna, anche i genitori tirano un respiro di sollievo perché finalmente una dura giornata è terminata, ed ora, non resta che la speranza di passare una notte tranquilla senza esser svegliati. Quando si guarda un neonato dormire, si nota subito che col viso fa smorfie somiglianti a dei sorrisini oppure a dei lamenti, facendo porre la classica domanda a chi lo osserva ossia: così piccolo già sognerà?

Alcuni studi del dottor Allan Hobson, professore emerito di psichiatria alla Harvard Medical School, attestano che l’attività onirica è presente a partire dal grembo materno dalla ottava settimana di gestazione e che lo stesso sogno serve quindi a formare una coscienza primaria. Ovviamente per un feto si tratta di sensazioni e suoni sconnessi che ascolta dalla pancia della madre, mentre fino a quando il bambino non inizia a formulare un pensiero verbale coerente, si definisce onirico quell’insieme di immagini piacevoli e non, che il piccolo ha vissuto durante il giorno e che poi rielabora nella sua mente quando dorme.

Sono le prime due ore di sonno, definite fase Rem, ad essere più intense e piene di attività onirica e anche i bambini in questo arco di tempo sognano maggiormente, se sanno già parlare pure essendo piccoli, a volte durante il loro sognare mormorano frasi o nomi. Ma oltre ai bei sogni esistono anche gli incubi. Averli di certo non è piacevole, ma si tratta di processi di maturazione mentale e dell’ elaborazione dell’immaginazione creativa dello stesso infante. Soprattutto i bambini quando chiudono gli occhi rivivono le proprie giornate e magari una mattinata frenetica a scuola oppure problemi in casa sono vissuti inconsciamente prendendo forma nei pensieri onirici.

Molto comune nell’età pediatrica, è il sonnambulismo che si manifesta intorno ai 4 anni per scomparire nella maggior parte dei casi con l’adolescenza. La cosa indispensabile che i genitori devono fare è di riportare il bambino nel suo lettino e di aspettare prima di svegliarlo, e soprattutto, metterlo in sicurezza da spigoli, porte e finestre presenti in casa. Contrariamente a quanto si pensa, questo disturbo temporaneo non avviene durante la fase del sonno in cui si sogna ma in quella No-Rem ed è caratterizzato da azioni motorie compiute.

Da sempre il mondo dei sogni ha attirato studiosi, dottori e anche il mondo dell’arte, basti pensare a pittori come Chagall e quindi alle sue opere con richiami onirici, ma anche in cartoni come Peter Pan è il sogno dei bambini a far raggiungere l’isola che non c’è. Dormire rilassa ma permette anche di vivere situazioni nuove o già vissute, ciò  avviene ancor prima di aprire i nostri occhi alla luce del mondo, oltre che del sole.

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